martedì 10 febbraio 2009

Addio Eluana uccisa da altrui volontà


Se n'è andata, per sempre, togliendo il disturbo, dopo diciassette anni di coma. Una sentenza della Suprema Corta ha sancito che sarebbe dovuta morire di fame e di sete, dando seguito a reiterate richieste del padre che con tale gesto desiderava ardentemente liberarla.
Sinceramente, le poche foto che ho avuto modo di vedere la mostrano sorridente, in atteggiamenti giocosi e spensierati. A questo punto la domanda sorge spontanea ? Sarà vero che ha confidato a qualcuno di non voler venire curata in casi come quello che suo malgrado le è accaduto ?
Sono state sentite tutte le testimonianze di amici e conoscenti, anche per intenderci quelle contrarie alla ricostruzione fatta dal padre ? Ho forti dubbi in merito anche perchè diciassette anni fa il tema etico affine alla vicenda non era cosi in auge come oggi.
Il parallelo con Piergiorgio Welby, non regge. Egli fino all'ultimo istante di vita aveva dichiarato di voler morire piuttosto che vedersi ridotto in quello stato.
Lo aveva detto privatamente, poi dichiarato pubblicamente; qui posto il video su Youtube :
No, non regge davvero. Inoltre : dato che da più parti si è asserito che le sensazioni di Eluana erano pressochè annullate quale bisogno si aveva di staccare il sondino ? Un bisogno economico ? Oppure un bisogno liberatorio ?
In assenza di testamento biologico la Costituzione nell'art. 32 tutela la salute: http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm
Ho sentito eccezioni a questo articolo nella sua ultima parte (riferita al rispetto della persona umana).
E' quindi rispettoso indurre uno stato di disidratazione in una persona ? E' rispettoso agire con il chiaro intento di determinare la morte di una persona ?
Eluana non è morta diciassette anni fa, Eluana è morta oggi. Ed oggi in Italia si è fatto il primo passo verso l'eutanasia, con o senza consenso.
Riposa in pace Eluana.

1 commento:

  1. Il parere del neurologo.
    Roma, 14 feb. (Adnkronos/Adnkronos
    Salute/Ign) - Sulle condizioni di Eluana Englaro sono state dette "colossali falsità. Sentire certe cose mi ha sconvolto e fatto molto male". Inizia così la testimonianza del neurologo Carlo Alberti Defanti sul caso di Eluana Englaro, la donna di Lecco rimasta in stato vegetativo per 17 anni, che il medico ha seguito fin dal '95.

    "Negli ultimi giorni sono state dette incredibili falsità da persone che non l'hanno vista, né visitata né hanno letto la cartella clinica - sottolinea - Un'offensiva sul piano scientifico, arrivata anche da colleghi, che hanno detto cose false, dettate non dalla volontà di mentire, ma forse dal fatto di essere ottenebrati da alcune convinzioni. Ho sentito dire - prosegue Defanti - che Eluana deglutiva, che aveva rapporti con l'ambiente, addirittura che sorrideva. Ma ad esempio la suora che se n'è occupata di lei per 13 anni, suor Rosangela, non ha mai parlato". "A me disse - racconta ora il neurologo - che in tutto questo tempo non aveva mai avuto la sensazione che Eluana la seguisse con gli occhi". Cosa che avrebbe indicato un minimo recupero. Di fronte agli oltre 500 partecipanti all'incontro su 'Eutanasia, verità e menzogne', promosso a Roma al Teatro Eliseo da Radio radicale e Left, Defanti ricostruisce tappa dopo tappa il suo rapporto con la vicenda di Eluana Englaro.

    Eluana, "non deglutiva, non seguiva le persone con gli occhi, non sorrideva, non reagiva agli stimoli, non aveva rapporti con l'ambiente, non parlava, ma emetteva una sorta di grugniti inarticolati - dice il neurologo - Proprio per non sentire quello che veniva detto su di lei non ho seguito le trasmissioni dedicate al caso. E ho rifiutato di partecipare. Ma è arrivato il momento di fare chiarezza".

    I PRIMI ESAMI E LO STATO VEGETATIVO: "Ho conosciuto i genitori di Eluana nel dicembre '95. Dopo qualche tempo la ricoverai nel mio reparto dell'ospedale di Bergamo per 15 giorni, facemmo una serie di esami e confermammo la diagnosi di stato vegetativo - ricorda il neurologo - Una condizione di chi, apparentemente sveglio, non ha contatto con il mondo. Si tratta di una situazione diversa dal coma: quando dopo alcune settimane di coma non ci si risveglia, o si muore o si può entrare in uno stato vegetativo, che può essere una transizione dopo la quale arriva la veglia, oppure no. Riconoscere questo stato oggi è relativamente facile, non lo è prevedere se sarà permanente o no. Con le previsioni possono esserci errori, io vidi Eluana dopo 4 anni dall'incidente, e allora la comunità scientifica considerava dopo un anno questa condizione irreversibile, permanente. Oggi si sa che qualche cambiamento può verificarsi dopo i primi anni. Nel 2002 Eluana fu ricoverata di nuovo, al Niguarda di Milano. Ma dopo 10 anni dall'incidente la situazione era invariata. E in 17 anni le cose non sono mai cambiate. Dunque era giusto parlare di stato vegetativo permanente".

    LO STATO DI MINIMA COSCIENZA: "In Italia ci sono 2-3000 casi, che assomigliano a quello di Eluana. Alcuni ogni tanto danno qualche risposta: si tratta di persone in uno stato di minima coscienza, qualcosa di ben diverso dallo stato vegetativo. La persona c'è, prova dolore quando la muovono". Il caso clamoroso di Terry Wallis, l'americano che diede segni di miglioramento dopo 18 anni, "non era come quello di Eluana, ma proprio uno stato di minima coscienza, come è stato appurato", sottolinea Defanti.

    L'OFFENSIVA SUL PIANO SCIENTIFICO: "Dopo il decreto della Corte d'Appello del luglio 2008 è partita l'offensiva sul piano scientifico", con la diffusione di "cose false anche da colleghi che conoscevo, dettate non da volontà di mentire, ma probabilmente dal fatto di essere ottenebrati da particolari convinzioni".

    LE MESTRUAZIONI E L'IPOTESI GRAVIDANZA: "Da qualche anno Eluana aveva un ciclo mestruale molto irregolare. Questa funzione è regolata dall'ipotalamo e, dunque, l'ipotesi della gravidanza non è in linea di principio impossibile, anche se del tutto fuori luogo. Proprio in seguito alle mestruazioni a ottobre si verificò un'emorragia massiccia, che poteva portare alla morte".

    IL DOLORE E LA SETE: Volevano dare a Eluana panini e bevande. "Ma lei non poteva deglutire, dovevamo assorbire anche la saliva. Inoltre per provare fame e sete occorre essere coscienti. Tutto ci fa pensare che Eluana sia morta per disidratazione, senza provare sete. Ma dal momento che non conosciamo la verità assoluta, per venire incontro al timore che potesse soffrire abbiamo applicato un protocollo di cure palliative, con una leggera sedazione. Che potrebbe aver accorciato lievemente la sua vita", dice Defanti.

    Quanto alla mamma di Eluana, Saturna, che non è comparsa mai accanto al marito, impegnato nella sua battaglia per la figlia, il neurologo sottolinea che "fin dall'inizio è stata sempre del tutto d'accordo con Beppino. Ora Saturna non è più in grado di apparire, per una grave malattia, ma nel 1995 entrambi i genitori di Eluana sono venuti da me, con un faldone carico di documenti ed esami della ragazza".

    Defanti rivela poi che "il più famoso pubblicitario italiano aveva fatto una cospicua offerta per poter fotografare Eluana'', un'offerta che però ''il padre Beppino ha rifiutato". "Negli ultimi giorni - racconta - ci siamo anche chiesti se non fosse il caso di diffondere delle foto di Eluana, per far vedere che non era più quella bellissima ragazza che abbiamo imparato a conoscere dalle immagini" di quando era giovane e sana. "Non era più così, ve lo assicuro. Ma Eluana aveva un forte carattere e un forte senso della sua dignità. Era bellissima ed è stato un bene che sia andata così, perché così la ricorderemo sempre, bellissima", conclude Defanti, senza nascondere la sua commozione, suscitando un applauso da parte delle 500 persone presenti al Teatro Eliseo.

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