Se n'è andata, per sempre, togliendo il disturbo, dopo diciassette anni di coma. Una sentenza della Suprema Corta ha sancito che sarebbe dovuta morire di fame e di sete, dando seguito a reiterate richieste del padre che con tale gesto desiderava ardentemente liberarla.
Sinceramente, le poche foto che ho avuto modo di vedere la mostrano sorridente, in atteggiamenti giocosi e spensierati. A questo punto la domanda sorge spontanea ? Sarà vero che ha confidato a qualcuno di non voler venire curata in casi come quello che suo malgrado le è accaduto ?
Sono state sentite tutte le testimonianze di amici e conoscenti, anche per intenderci quelle contrarie alla ricostruzione fatta dal padre ? Ho forti dubbi in merito anche perchè diciassette anni fa il tema etico affine alla vicenda non era cosi in auge come oggi.
Il parallelo con Piergiorgio Welby, non regge. Egli fino all'ultimo istante di vita aveva dichiarato di voler morire piuttosto che vedersi ridotto in quello stato.
Lo aveva detto privatamente, poi dichiarato pubblicamente; qui posto il video su Youtube :
No, non regge davvero. Inoltre : dato che da più parti si è asserito che le sensazioni di Eluana erano pressochè annullate quale bisogno si aveva di staccare il sondino ? Un bisogno economico ? Oppure un bisogno liberatorio ?
In assenza di testamento biologico la Costituzione nell'art. 32 tutela la salute: http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm
Ho sentito eccezioni a questo articolo nella sua ultima parte (riferita al rispetto della persona umana).
E' quindi rispettoso indurre uno stato di disidratazione in una persona ? E' rispettoso agire con il chiaro intento di determinare la morte di una persona ?
Eluana non è morta diciassette anni fa, Eluana è morta oggi. Ed oggi in Italia si è fatto il primo passo verso l'eutanasia, con o senza consenso.
Riposa in pace Eluana.